I servizi forniti dai social netwok dilagano e i motori di ricerca, si sa, puntano ad impadronirsi delle informazioni che ogni giorno noi utenti carichiamo sulle nostre pagine.
Quanto possa essere poliedrico Google ormai è noto a tutti. Dopo essersi accaparrato il primato nella raccolta pubblicitaria sul web ed essersi affermato come leader incontrastato delle ricerche online (non in tutti i paesi comunque), senza tener conto della mastodontica opera di digitalizzazione dei testi, l'offerta di un pacchetto office tutto online e altre migliaia di cose che conoscete benissimo, nonché l'accordo raggiunto ad ottobre con Twitter. In un periodo di crisi come questo lo sforzo profuso dal colosso americano è sicuramente encomiabile, però questo strano connubio tra social network e motori di ricerca mi lascia leggermente perplesso, non per la validità della real search, ma per la privacy di tutti noi.
La lotta con Bing continua, Twitter si schiera con Google, ma Zuckemberg e soci con Bing. Ma al piccolo navigatore chi ci pensa?
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