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mercoledì 30 giugno 2010

Motori di ricerca: quando Adwords sale sul podio



E' un po' di tempo, ormai, che i risultati restituiti dai motori di ricerca dopo interrogazione vengono affiancati dai famosi annunci sponsorizzati: nel motore di ricerca Google sono quelli appartenenti al circuito Adwords, il pay per click del colosso americano. La zona destra della pagina dei risultati definiti “organici” o “puri”, è quella destinata, di solito, alla visualizzazione di questi annunci. 

La forza di questi annunci e, in genere, del sistema promozionale di Google Adwords, consiste nell'attinenza degli annunci con le ricerche effettuate e con il contenuto dei siti affiliati al circuito. Fin qui tutto bene senonché gli annunci hanno iniziato a conquistare la parte più alta della pagina, in cima ai risultati organici. Chiunque dia uno sguardo ad una qualsiasi mappa termica relativa alla navigazione degli utenti sui siti (eyetracking), si accorgerebbe che questa semplice mossa ha portato un notevole incremento di click sugli annunci di Adwords a scapito dei risultati naturali che, vuoi per merito e per qualità dei contenuti, si trovano al vertice della classifica e che ora si vedono sopravanzati da siti che spesso risultano qualitativamente più scarsi. L'utente, sempre più pigro, ha una maggiore propensione a cliccare sugli annunci al top, quelli di Adwords, il cui sfondo è talmente trasparente da essere confusi con i risultati naturali di Google. Maggiore ctr maggiore guadagno per Google, crollo delle visite per i siti più in basso, che magari hanno investito in maniera consistente in una campagna seo.

Ma non è finita qui. Sempre volto alla completa soddisfazione degli utenti, Google ha inserito all'interno delle pagine dei risultati le famose mappe, che dovrebbero assistere l'utente nella sua ricerca. Questo fenomeno è frequente nel settore turistico.

 Le mappe hanno una notevole utilità indubbiamente, ma spesso vengono messe in una posizione non proprio corretta, ovvero,  tra i risultati sponsorizzati e quelli organici, creando una spaccatura visiva notevole e creando una specie di podio per le prime posizioni dominate da Adwords e ben isolate al top degli indici. L'occhio degli utenti, una volta aperta la pagina, cade con una certa frequenza su questa porzione di pagina, quella degli Adwords, cliccano con maggiore frequenza, riempiono le tasche di Google e, con ogni probabilità, anche quelle degli inserzionisti.

Tutto questo si traduce in uno spostamento delle attività legate alla promozione sui motori di ricerca dal posizionamento classico per parole chiave ad attività promozionali attraverso campagne pay per click. Se le abitudini degli utenti da una parte e le strategie di Google dall'altra andranno sempre più verso questa direzione di differenziazione dei risultati in termini di preferenza, l'attività seo subirà una consistente flessione, lasciando spazio ad una attività di web marketing orientata unicamente al pay per click. Il fascino della lotta per la prima posizione a suon di link popularity, article marketing e social network forse, in un futuro speriamo più lontano possibile, lascerà il posto a chi sarà in grado di fare la migliore offerta del momento.

Di Seoethic


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lunedì 28 giugno 2010

Suggeritore di keywords per Yotube



Ragazzi il post di oggi sarà brevissimo giusto per indicarvi il seguente link https://ads.youtube.com/keyword_tool. Ebbene si adesso potrete calcolare anche le keywords per youtube mica male.

https://ads.youtube.com/keyword_tool

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venerdì 25 giugno 2010

Cosa è il Nofollow



Spesso si sente parlare di "rel nofollow", ma per essere sicuri al 100% di cosa è e come dovrebbe essere utlizzato da tutti i webmaster vi riporto un articolo su come la vede la Google:

"Nofollow" consente ai webmaster di inviare ai motori di ricerca le istruzioni "Non seguire i link presenti in questa pagina" o "Non seguire questo link".

In origine, l'attributo nofollow compariva nel metatag a livello di pagina e indicava ai motori di ricerca di non seguire (ovvero non eseguire la scansione) qualsiasi link in uscita dalla pagina. Ad esempio:


Prima che il tag nofollow fosse utilizzato per i singoli link, impedire ai robot di seguire i singoli link su una pagina richiedeva un notevole impegno (ad esempio, reindirizzando il link a un URL bloccato in robots.txt). Per questo motivo è stato creato il valore attributo nofollow dell'attributo rel, che consente ai webmaster di effettuare un controllo più mirato. Anziché indicare ai motori di ricerca e ai bot di non seguire tutti i link presenti nella pagina, ti consente di indicare facilmente ai robot di non eseguire la scansione di un determinato link. Ad esempio:

Come vengono gestiti da Google i link contrassegnati con nofollow?

In genere non li seguiamo. Ciò significa che Google non trasferisce testo di ancoraggio o PageRank tra questi link. In pratica, utilizzando nofollow escluderemo i link di destinazione dalla nostra rappresentazione complessiva del Web. Tuttavia, le pagine di destinazione potrebbero comunque essere presenti nel nostro indice se altri siti vi si collegano senza utilizzare nofollow oppure se gli URL vengono inviati a Google tramite una Sitemap. Inoltre, è importante tenere presente che altri motori di ricerca potrebbero gestire nofollow in un modo leggermente differente.

Quali sono le norme di Google in materia e alcuni esempi specifici dell'utilizzo di nofollow?

Ecco alcuni casi in cui consigliamo di utilizzare nofollow:

Contenuti non fidati: se non puoi o non vuoi farti garante dei contenuti di pagine a cui hai inserito un link nel tuo sito, ad esempio commenti o voci nel libro degli ospiti lasciati da utenti non fidati, dovresti utilizzare nofollow per tali link. Ciò può scoraggiare gli spammer dall'attaccare il tuo sito e impedire al tuo sito di assegnare inavvertitamente un PageRank a un cattivo vicino sul Web. In particolare, gli spammer di commenti possono decidere di non attaccare un sistema di gestione dei contenuti o un servizio di blog se si rendono conto che i link non fidati presenti in tale servizio non vengono seguiti perché contrassegnati con nofollow. Se desideri premiare gli utenti fidati che lasciano commenti, puoi decidere di rimuovere manualmente o automaticamente l'attributo nofollow dai link pubblicati da membri o utenti che nel corso del tempo hanno ripetutamente lasciato contributi e commenti di alta qualità.
Link a pagamento: il posizionamento di un sito tra i risultati di ricerca di Google si basa in parte anche sull'analisi dei siti che contengono link che rimandano a esso. Per impedire che i link a pagamento influenzino i risultati di ricerca e abbiano un impatto negativo sugli utenti, invitiamo i webmaster a utilizzare l'attributo nofollow su tali link. Le linee guida dei motori di ricerca richiedono che i link a pagamento vengano segnalati in un formato leggibile dal computer, come accade per i consumatori online e offline che apprezzano la segnalazione delle relazioni commerciali a pagamento (ad esempio, un annuncio su un'intera pagina di un quotidiano contrassegnato dalla dicitura "Pubblicità"). Ulteriori informazioni sulla posizione di Google sui link a pagamento.
Prioritizzazione della scansione: i robot dei motori di ricerca non possono eseguire l'accesso o registrarsi come membri del tuo forum, pertanto non vi è motivo di invitare Googlebot a seguire link quali "registrati" o "accedi". L'utilizzo di nofollow su questi link consente a Googlebot di eseguire la scansione di altre pagine che desideri siano incluse nell'indice di Google. Tuttavia, una buona strutturazione delle informazioni (una navigazione intuitiva, l'utilizzo di URL facilmente leggibili da motori di ricerca e utenti e così via) potrebbe rappresentare un utilizzo molto più produttivo delle risorse rispetto al concentrarsi sulla prioritizzazione della scansione tramite i link contrassegnati dall'attributo nofollow.
Come funziona nofollow con la Social Graph API (rel="nofollow me")?

Se ospiti profili utente e consenti agli utenti di collegarsi ad altri profili sul Web, ti invitiamo a contrassegnare i link in questione con il microformato rel="me" in modo che possano essere resi disponibili tramite la Social Graph API. Ad esempio:

Tuttavia, poiché questi link vengono generati dall'utente e a volte potrebbero indirizzare a pagine non attendibili, consigliamo di contrassegnarli con nofollow. Ad esempio:

Con rel="me nofollow", Google continuerà a considerare rel="nofollow" come previsto per le ricerche, ad esempio non trasferendo il PageRank. Per quanto riguarda la Social Graph API, però, prenderà in considerazione il link contrassegnato con rel="me" anche quando è incluso con nofollow.

Se, però, puoi verificare la proprietà di un link utilizzando una tecnologia di identificazione come OpenID o OAuth, può scegliere di rimuovere il link contrassegnato con nofollow.

Per impedire la scansione di un URL contrassegnato con rel="me nofollow", puoi utilizzare il file robots.txt. Le regole standard di esclusione del file robots.txt vengono rispettate sia da Googlebot che dalla Social Graph API.


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mercoledì 23 giugno 2010

Google Trust Rank



Tra i vari operatori di settore spesso, forse troppo, si sente parlare di PageRank trascurando a mio avviso il Google Trust rank. In questo articolo cercherò di chiarire a quei pochi che non lo sapessero l'importanza del trust e la differenza con il PageRank.

Diversamente dal PageRank che non conta quasi più nulla, il Google trust rank è un algoritmo ideato e messo in pratica da google per premiare i siti di qualità e arginare lo spam, applicato dal 2005 il trust rank premia molto la qualità e la tematicità di un link piuttosto che la sua potenza quantitativa di pagerank.

Come viene passato dunque il trust?

Viene passato con i links da un sito ad un altro e decresce mano a mano che ci si allontana dal sito Buono.

Topical Trust Rank

Il topical trust rank è l'evoluzione del trust rank, con il trust rank infatti si tendono a privilegiare grandi siti e grandi community.

Ecco perchè piccoli siti di nicchia compaiono prima nelle serp di siti più famosi e meno nicchiati.

Per mia esperienza vedo che il topical trust rank è in funzione, siti con alto page rank cadono rispetto a siti di nicchia con contenuti forti e bassi page rank.

I vantaggi di questo algoritmo sono molti inquanto danno la possibilità anche a piccoli siti di posizionarsi bene con buoni contenuti.

Come aumentare il trust rank ?


Acquisto e scambio link con siti Trust (magari con i siti che si posizionano bene per le keyword strategiche)
Link su siti Trust per definizione ( directory e portali famosi, Dmoz, Yahoo Dir, Repubblica, ecc.)
Siti con pagerank elevato PR7 (indice quindi di backlinks e storia del dominio)
Siti on line da molto tempo, e con una continuità di contenuti e offerta.
Ovviamente lavorare sui contenuti ogni giorno, scrivere guide e passo dopo passo costruire il vostro Trust su web
Consiglio ovviamente a tutti di lavorare nel sito con contenuti di qualità come metodo per aumentare il trust rank ! acquistare link è una cosa oltre che costosa anche poco sicura.


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martedì 22 giugno 2010

Regole SEO




Oggi vi voglio proporre un interessante articolo sulle regole da seguire quando un cliente si presenta in agenzia per migliorare il proprio posizionamento su Google. L'articolo in questione è scritto da uno dei più importanti SEO italiano, Tiziano Fogliata.

Vi consiglio di leggerlo con attenzione visto che i 9 punti che tratta sintetizzano l'abc del buon comportamento e atteggiamento di un buon SEO:

Il link dell'articolo

http://www.motoricerca.net/2010/06/21/seo-9-cose-da-sapere/

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giovedì 17 giugno 2010

Keyword density



Una delle tecniche basilari per scalare la vetta delle SERP è quella di lavorare sulla keyword density di una specifica pagina, esattamente inserire all'interno del testo con critrio quante volte possibile la keyword che si vuole promuovere.

Ovviamente con il termine keyword non  intendo sole le parole secche, ma anche le frasi che un utente cerca quando utilizza Google. Nella maggior parte dei casi la keyword è formata da due o tre parole. Senza entrare in calcoli matematici, la keyword density è il rapporto tra il numero di occorrenze della parola cercata (la keyword) e il numero totale delle parole nella pagina web. Ad esempio, se la tua keyword è presente una sola volta in una pagina che contiene 1000 parole, la sua keyword density è minore rispetto quella di un'altra parola che è ripetuta quattro volte.

Se una keyword è ripetuta con maggiore frequenza in una pagina, è più probabile che il motore di ricerca ritenga rilevante quella pagina per quella chiave di ricerca, quindi, il posizionamento della pagina migliora per quella specifica keyword. Da notare però che non tutti i motori di ricerca danno la stessa importanza a questo parametro. Ciascuno motore di ricerca ha il suo algoritmo specifico con il quale calcola il ranking. Tuttavia, i principi descritti in questo articolo ti aiuteranno ad ottenere un posizionamento migliore in quei motori di ricerca che la keyword density la prendono in considerazione.

Vi fornisco un tool che può tornarvi utile, tenendo presente che in ogni caso la densità non deve mai superare il 10%.


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mercoledì 16 giugno 2010

Il tuo sito è troppo ottimizzato?

Spesso si sente parlare di utilizzo dei tag, del nofollow o di altri mezzi per migliorare il nostro sito. Ho trovato un interessante video dove Matt Cutts ci illumina sul da farsi, dategli un'occhiata:



Fatene buon uso!
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lunedì 14 giugno 2010

Articolo sul Pagerank


Ero in cerca di risposte e forse le ho trovate. Come avrete capito dai miei articoli io sono uno di quelli che non crede molto nel Pagerank.

Mi spiego meglio, lo considero uno dei 200 fattori che Google analizza per una corretta indicizzazione, ma non il più importante. Vi consiglio di leggere questo articolo pubblicato su SEOmoz che vi aiuterà a chiarirvi le idee:

http://www.seomoz.org/blog/the-science-of-ranking-correlations
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giovedì 10 giugno 2010

Google Caffeine è arrivato!



Sembrava una delle solite leggende che girano tra gli addetti ai lavori, ammetto che io stesso non ci credevo più di tanto, ma sembra che Google Caffeine sia già attivo.

In poche parole Google facendosi sta diventando più veloce del 50 per cento, non spiccioli. Ma non è solo questione di velocità, è anche questione di contemporaneità: l’indice di BigG “sta crescendo non solo in dimensioni e numeri ma, con l’avvento di video, immagini, notizie e aggiornamenti in tempo reale, la pagina Web media è più complessa e più ricca. Chi cerca vuole trovare i contenuti rilevanti più recenti e chi pubblica vuole che siano trovati al momento stesso in cui sono pubblicati”.

Quindi, quasi costretto da Bing, Google si pone come scopo quello un’indicizzazione praticamente in tempo reale. Ogni secondo Caffeine elabora centinaia di migliaia di pagine contemporaneamente. Se fossero stati dati su carta impilati, la pila sarebbe cresciuta in altezza di tre miglia al secondo”, spiega Carrie Grimes, l’ingegnere software addetto ai lavori. Questa è la differenza sostanziale con il precedente motore di indicizzazione: non c’è alcun bisogno di attendere, i “pezzi nuovi” possono entrare subito.(fonte http://nbtimes.it).


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martedì 8 giugno 2010

Scambio di link



Lo scambio di link tra webmaster ha perso molta della sua efficacia da un po’ di tempo. Il problema non è tanto dovuto al valore più basso dei link reciproci, ma nella gestione degli stessi. Infatti, capita di incontrare webmaster scorretti che rimuovono il tuo link dopo aver ottenuto un link al loro sito, siti scaduti che non vengono rinnovati, siti che vengono penalizzati per comportamento non corretto. Questi sono alcuni degli inconvenienti che lo scambio reciproco di link può creare.

In passato, come detto, questa tecnica aveva  effetti molto più incisivi sopratutto sul PageRank e sul posizionamento. Per tale motivo è stata (e forse lo è tutt’ora) abusata e Google in primis, ha affinato i suoi algoritmi per punire tali abusi. Il più delle volte la punizione è molto severa e porta il sito che la subisce in fondo ai risultati delle serp, rovinando mesi di lavoro SEO.
Tramite questa tecnica gli effetti sul proprio sito sono diversi e non tutti necessariamente positivi, se non si agisce col giusto metodo. Molto dipende da chi ci linka, per questo motivo è molto importante selezionare con cura i candidati a cui chiederemo di inserire il collegamento alle proprie pagine.

Per prima cosa servono a tematizzare il sito o la pagina che riceve tale link, ossia a far capire che argomento tratta e quindi per quali keyword potrebbe risultare più coerente. In poche parole se avete un sito che tratta di automobili e vi fate linkare da portali di pesca, diventerete autorevoli per quest’ultimo argomento.

Ricordate come afferma Google stesso nel suo centro assistenza per webmaster, prendere parte a schemi di scambio di link non è una pratica proprio ben vista, sopratutto se non è fatta con il giusto criterio.

In conclusione il consiglio è quello di non basare tutta la vostra strategia di posizionamento o di link popularity sullo scambio di link, questo deve essere solo uno dei tanti sistemi per arrivare al successo, sicuramente può rivelarsi uno dei più incisivi ma non è certamente l’unico.

Fonte:


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giovedì 3 giugno 2010

Social network e SEO



Che il SEO da qualche anno sia cambiato ce ne accorgiamo tutti moi del settore, ma è piuttosto lapalissiano che l’avvento dei social network ha fornito nuove possibilità per migliorare il posizionamento nei motori di ricerca, soprattutto generando traffico verso il sito indipendente dai motori di ricerca e fornendo link in entrata inseriti dagli utenti del web. Ecco alcuni modi per ricevere link e traffico:

Social Network: creare un profilo della propria azienda nei social network con un link al proprio sito significa far sapere anche ai motori di ricerca che si ha un business legittimo ed importante.

Pagina fan su Facebook: realizzando una pagina fan di un determinato sito su Facebook si può diffondere la conoscenza del sito ed aumentare il traffico grazie al sistema multi level di generazione dei fan. Ogni fan potrò suggerire il sito ad altri amici e così il numero di fan aumenta velocemente. Ogni persona prima di diventare fan del sito andrà certamente a visitarlo e, dopo essere diventata fan, probabilmente continuerà a visitarlo, generando così traffico verso il sito. La cosa importante è aggiornare la pagina fan con contenuti utili che invoglino a visitare il sito!

Document sharing: esistono diverse possibilità di pubblicare e condividere in rete presentazioni aziendali o articoli, come Slideshare e Docstore, ovviamente con link al proprio sito web e la possibilità di ricevere ulteriori visite e link popularity.

Siti video: anche la pubblicazione di video aziendali nei siti di video sharing (YouTube fra tutti) aiuta nel posizionamento, tanto più che, se correttamente ottimizzato, il video viene indicizzato dai motori di ricerca e reso visibile nei risultati delle ricerche.

Directory e profili business gratutiti: in rete sono presenti molti siti web professionali e directory aziendali in cui si può inserire il proprio profilo gratuitamente ed inserire un link verso il proprio sito.

Commenti sui blog: frequentare blog specifici attinenti al proprio settore oltre a mantenersi informati fornisce la possibilità di lasciare dei commenti ai post, con il nome del proprio sito e il link ad esso, sempre che il blog lo permetta.


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martedì 1 giugno 2010

Scambio di link, conviene?



I siti satellite sono veri e propri siti web con un proprio dominio, grafica personalizzata, una home page e una sezione news. Possono essere multi lingua (italiano ed inglese). I siti satellite sono gestiti da un CMS di facile utilizzo. Il servizio è comprensivo di posizionamento dei 3 siti satellite nelle principali tecnologie di ricerca che, allo stato attuale, sono Google, Yahoo! Search e Live Search di Msn. Con i siti satellite è possibile creare dei contenuti altamente indicizzabili veicolo ottimale per portare nuovi  utenti sul vostro sito principale attraverso i link.

Il servizio serve anche per potenziare la popolarità o page rank del vostro sito web.
Per fare questo  si  attivano 3 siti web detti  anche “siti satellite” con i quali si crea un intreccio di link (cross-linking) tra questi ed il sito web principale. Aumentando il posizionamento di questi si aumenta in maniera indiretta e del tutto trasparente quello del sito principale.
Il servizio comprende la realizzazione di 3 siti satellite e il loro posizionamento nelle principali tecnologie di ricerca che, allo stato attuale, sono Google, Yahoo! Search e Live Search di Msn. Questi siti avranno al loro interno dei link ad una o più pagine del vostro sito web principale. Questo vi permetterà di moltiplicare i link in entrata al vostro sito e così di migliorarne il page rank.
I 3 siti satellite avranno ciascuno un domini web (del tipo www.argomentotuosito.xxx) e dovranno contenere argomentazioni attinenti in tutto o in parte a quelli del sito principale (ma non devono assolutamente avere dei  testi uguali ad altri siti).

Il siti satellite sono compresi di grafica personalizzata e i contenuti sono gestibili attraverso un semplice pannello (CMS). L’inserimento dei contenuti è affidato a voi tramite questo CMS di cui non occorre nessuna conoscenza specifica per poterlo utilizzare. Scrivete liberamente i vostri contenuti inserendo anche delle immagini. Il software si  limita a gestire i contenuti della home e delle news.
Un nostro responsabile SEO (Search engine optimization) curerà sia i title che i meta tag di ciascuna pagina dei vostri siti satellite migliorandone il posizionamento sui motori di ricerca inoltre si occuperà di gestire i link al vostro sito web principale.

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