Ci siamo trasferiti!

Verrai reindirizzato a breve sul nuovo sito, se non vieni trasferito clicca qui:
http://www.seoromeo.it/

venerdì 15 ottobre 2010

instantempo

Instantempo? Bella parola, ma cosa sarà mai? Semplicissimo è il nuovo contest lanciato dal Forum GT che vi permetterà di vincere tanti premi.

Partecipate numerosi al contest istantempo!
Condividi su Facebook

lunedì 11 ottobre 2010

Posizionamento su internet e hosting: la scelta giusta


Con l'introduzione dello speed factor tra i fattori che influenzano il posizionamento sui motori di ricerca da parte di Google è diventato indispensabile scegliere un buon servizio di hosting sul quale pubblicare il proprio sito. Gli esperti in posizionamento siti internet lo sanno bene: la velocità di caricamento delle pagine da parte degli utenti incide in maniera consistente sul buon posizionamento del sito negli indici di Google. Conoscere le diverse offerte dei servizi hosting disponibili sul mercato e sapersi districare tra le svariate caratteristiche tecniche è di sicuro un buon punto di partenza per fare la scelta migliore possibile. Per web hosting si intende un servizio che consente a utenti privati e aziende di rendere il proprio sito internet accessibile attraverso il web. L'hosting fornisce spazio su un server di sua proprietà così come la connettività internet tramite un  centro dati. Un aspetto importante da considerare è l'uptime del server che deve essere praticamente totale per evitare che il sito sia irraggiungibile sia dagli utenti, che difficilmente tornerebbero, sia dagli spider, il cui passaggio garantisce la corretta scansione e indicizzazione del sito. Se il sito ha momenti di estrema lentezza o addirittura risulta irraggiungibile potrebbe essere fortemente penalizzato in termini di posizionamento sui motori di ricerca.

Sono molte le offerte per spazi web hosting, gratis e a pagamento. Optare per la soluzione gratuita  può essere controproducente poiché spesso il sito risulta irraggiungibile oppure molto lento da aprire. Il risparmio iniziale si traduce in gravi perdite per l'utente o per l'azienda che dal web vorrebbe trarre qualche profitto. Oltre a questo si aggiunge anche il fatto di essere ospitati su server assieme a siti che potrebbero esser stati bannati dai motori per attività di spamming, cosa che inciderebbe pesantemente anche sulla nostra reputazione agli occhi dei motori di ricerca. Ciò che risulta indispensabile, dunque, è un web hosting affidabile che possa supportare il nostro business sul web per ogni istante della giornata.  Di seguito alcune caratteristiche che occorre non trascurare nella scelta di un web host performante:

Localizzazione. Scegliere la collocazione geografica del server in funzione del target di riferimento. 
Tempo di uptime. Questo dato deve essere prossimo al 100% per garantire visibilità continua al vostro sito.
Supporto redirect 301 e 302. 
Indirizzo IP statico.
Classe IP pulita. Accertarsi che la classe IP del web server non sia in black list per attività di spam.
Accesso FTP 24h. Il servizio di web hosting deve garantire l'accesso FTP al proprio spazio web 24h.
Filtri antispam, antivirus e firewall.
Possibilità per crawlers e spiders dei motori di ricerca di accedere al sito per la scansione. Molti hosting limitano l'accesso agli spiders limitando la possibilità di indicizzazione del sito da parte dei motori di ricerca.

E' opportuno tenere seriamente in considerazione questi fattori al fine di poter ottenere una efficace indicizzazione  finalizzata ad un miglior posizionamento del proprio sito internet sui motori di ricerca.

Condividi su Facebook

giovedì 29 luglio 2010

Promozione siti online: marketing tradizionale o web marketing strategico?



L’ascesa del web nell’olimpo degli strumenti di marketing più performanti in termini di ROI ha spostato l’asse degli ambienti del marketing tradizionale verso nuovo territori costituiti da internet e dal corollario di elementi che ruotano attorno ad esso. La tv, canale classico del marketing tradizionale, sta via via perdendo terreno nei confronti del web. Le persone preferiscono sempre di più internet alla televisione, preferiscono l’interattività del web alla staticità delle informazioni televisive. Le campagne promozionali classiche di tipo “push”, quelle che colpiscono lo spettatore senza che questi le abbia realmente richieste, lasciano sempre più spazio a campagne sul web di tipo “pull” che, a differenza delle prime, incontrano l’utente nel momento in cui è quest’ultimo a cercare realmente qualcosa, che sia un prodotto, servizio o informazione. 

Le campagne di tipo pull vengono attivate dall’utente stesso che, nella richiesta di informazioni, desidera estendere le proprie ricerche a informazioni appartenenti a circuiti pubblicitari, come per esempio il pay per click di Adwords del più importante motore di ricerca al mondo, Google. I motori di ricerca, negli ultimi anni, hanno acquisito sempre più importanza, concretizzando ciò in elevati volumi di traffico e in un incremento di servizi di vario tipo: email, statistiche, gestione foto, documenti etc. I motori di ricerca sono diventati un enorme setaccio capace di fornire informazioni importantissime sulle ricerche effettuate dagli utenti in tutti il mondo. 

Dati importantissimi che, se opportunamente analizzati, possono fornire informazioni importanti da utilizzare in attività di web marketing strategico ad alta conversione. Il motore di ricerca diventa il punto di incontro tra la domanda e l’offerta, tra chi sta cercando qualcosa su internet e chi vuole offrire ciò che il potenziale cliente sta realmente cercando. A differenza dello strumento classico di marketing, tv, radio, riviste, in ambito web marketing una campagna seo può essere molto più targetizzata, con grandi vantaggi in termini di investimento e di guadagno sull’investimento affrontato. Una campagna promozionale via tv o radio, nonostante gli alti costi e la relativa targetizzazione, non è sempre efficace in termini di call to action. Sul web, invece, una richiesta si può tradurre, in pochi passaggi, in un acquisto o in una richiesta di preventivo.

Il web è uno strumento di promozione più immediato ed efficace che incontra l’utente nel momento del suo interesse, fattore importantissimo in termini di conversione all’obiettivo di vendita, ma soprattutto il web non è uno strumento invasivo. Nel web marketing, in un’ottica di promozione della propria azienda sul web, oltre ad avere un sito ben fatto e con dei contenuti validi, è necessario pianificare una campagna di posizionamento siti sui motori di ricerca, proprio per intercettare il potenziale cliente negli indici dei motori di ricerca, nel momento della sua richiesta. Una buona struttura dei contenuti costituiranno quella call to action efficace che ci permetterà di massimizzare il ROI. In conclusione, a fronte del crescente interesse verso internet, il web marketing risulta sicuramente più efficace in termini di conversione e più economico delle campagne promozionali classiche.


Condividi su Facebook

giovedì 15 luglio 2010

Come scegliere l'agenzia di web marketing



Come scegliere l'agenzia web marketing giusta? Sempre più spesso si parla di internet, delle sue potenzialità di come poterle sfruttare per creare nuovi business. In un primo momento - agli albori della new-economy - la presenza on-line, è stata promossa dagli operatori internet ed adottata dalla stragrande maggioranza delle PMI Italiane come “Vetrina sul mondo” dove riporre le immagini dei propri prodotti e servizi all’interno di pagine web create senza un vero obiettivo finale.

Da qui, lo sconforto Italiano e generalizzato verso questo nuovo media pubblicitario e promozionale.

Difatti, limitando il sito internet ad una pura e semplice “Esposizione”, molto difficilmente si potranno raggiungere obiettivi e traguardi in termini di ritorno dell’investimento (ROI) e generazione di nuovi affari.

Allora è tutta un’enorme bufala ?

Certo che no! Internet e la promozione on-line sono potentissimi strumenti di web Marketing che possono realmente ottenere ritorni economici e far nascere nuove opportunità di guadagno ed integrazione dei classici mezzi pubblicitari.

L’importante è, come in ogni decisione di strategia iendale, scegliere il partner ideale che sia in grado di guidare il progetto internet verso la soddisfazione degli obiettivi prefissati… Insomma scegliere in modo oculato la propria agenzia di web marketing.

Articolo di primaposizione.it

Condividi su Facebook

martedì 6 luglio 2010

Pubblicità su Twitter



Se avete usato Twitter almeno una volta saprete che il social network del micro blogging ha una vasta popolarità a livello mondiale, Twitter ospita persino un grande numero di celebrità che sfruttano tutto quello che il web ha da offrire.
Twitter è stato creato da Jack Dorsey nel 2006 e sfrutta l’idea di base degli sms, ma benché il sito abbia ottenuto una notevole popolarità non ha mai realizzato dei profitti.
I social network sono aziende come le altre e per funzionare e coprire i costi della loro attività devono ricevere delle entrate. Il modo più semplice e usato per fare profitti è sfruttare l’internet marketing. Molti social network hanno già integrato dei moduli pubblicitari nei loro siti web per produrre delle entrate, ad esempio Facebook ha dedicato il lato sinistro delle pagine degli utenti agli avvisi pubblicitari.
Twitter ha annunciato di recente la sua intenzione di introdurre la pubblicità nei suoi flussi di ricerca per incrementare i ricavi. L’annuncio ha diviso l’opinione degli avidi utenti di Twitter e degli esperti di internet marketing.
La maggior parte degli utenti di Twitter non desidera essere bombardata da messaggi pubblicitari perché questo interferirebbe con il loro modo di interagire con il sito internet. Twitter ha assicurato agli utenti che monitorerà la campagna di internet marketing per garantire che sia ben accetta e qualora non dovesse raggiugnere gli obiettivi chiave verrebbe eliminata.
Il punto di vista degli esperti di internet marketing, invece, non è univoco, nel senso che alcuni di loro ritengono che questa decisione possa danneggiare la popolarità di Twitter. Molti esperti del settore sono dell’idea che se la campagna è attuata correttamente potrebbe rivelarsi un cambiamento positivo per Twitter che gli consentirebbe di continuare a funzionare. Questo cambiamento, inoltre, fornisce a Twitter l’opportunità di essere ulteriormente esplorato come uno strumento chiave dell’internet marketing all’interno del posizionamento nei media sociali.
Qualcuno si potrebbe chiedere perché le persone al giorno d’oggi ancora vogliono qualcosa in cambio di nulla,Twitter ha bisogno di pagare le sue fatture proprio come qualsiasi altra azienda e se la scelta è tra avvisi pubblicitari attentamente inseriti  e la chiusura del social network, allora è di gran lunga preferibile la prima opzione.
Alla SEO Junkies siamo esperti ottimizzatori, con molti anni di esperienza alle spalle nell’ambito del posizionamento e del posizionamento nei media sociali. Contattate subito SEO Junkies per sapere come possiamo aiutarvi a raggiungere i vostri obiettivi.

Condividi su Facebook

venerdì 2 luglio 2010

Novità su Tuttoperwebmaster



Nella sezione Directory del nostro sito ora sono disponibili nuove Categorie e Sottocategorie, per consentire la registrazione degli utenti in aree tematiche ancora più specifiche. Con l'introduzione di queste nuove sottocategorie il tuo sito potrà non trovarsi più nella sezione idonea. Ti invitiamo pertanto di verificare la tua registrazione di aggiornare i tuoi dati.

Potrai aggiornare la tua registrazione a questo link:

Per effettuare la modifica inserisci l'email e la password con le quali ti sei registrato, quindi clicca sul bottone Profilo. Potrai scegliere la categoria e Sottocategoria di appartenenza e, se lo ritieni opportuno, modificare anche il titolo o la descrizione del tuo sito.

Benefici delle sottocagetorie
- Meno siti per sottocategoria: Maggior visibilità a ciascun sito registrato grazie a più sottocategorie quindi al minor numero di siti apparteneneti alla stessa sottocategoria.

- Nagigazione più immeidata: Il tuo sito avrà più possibilità di essere ritrovato, senza dover scorrere tra troppe pagine.

- Più visite dai motori di ricerca: Registrandoti tra siti con la stessa tematica aumenta la probabilità di essere ritrovato con una ricerca sul web. Per sfruttare la tua registrazione nella nostra directory presta quindi attenzione che il tuo sito sia nella sottocategoria giusta.

Con la certezza che la registrazione nella nostra dicectory potrà dare un ulteriore visibilità al tuo sito ti auguriamo buon lavoro!

Il team di Tuttowebmaster.it

Condividi su Facebook

mercoledì 30 giugno 2010

Motori di ricerca: quando Adwords sale sul podio



E' un po' di tempo, ormai, che i risultati restituiti dai motori di ricerca dopo interrogazione vengono affiancati dai famosi annunci sponsorizzati: nel motore di ricerca Google sono quelli appartenenti al circuito Adwords, il pay per click del colosso americano. La zona destra della pagina dei risultati definiti “organici” o “puri”, è quella destinata, di solito, alla visualizzazione di questi annunci. 

La forza di questi annunci e, in genere, del sistema promozionale di Google Adwords, consiste nell'attinenza degli annunci con le ricerche effettuate e con il contenuto dei siti affiliati al circuito. Fin qui tutto bene senonché gli annunci hanno iniziato a conquistare la parte più alta della pagina, in cima ai risultati organici. Chiunque dia uno sguardo ad una qualsiasi mappa termica relativa alla navigazione degli utenti sui siti (eyetracking), si accorgerebbe che questa semplice mossa ha portato un notevole incremento di click sugli annunci di Adwords a scapito dei risultati naturali che, vuoi per merito e per qualità dei contenuti, si trovano al vertice della classifica e che ora si vedono sopravanzati da siti che spesso risultano qualitativamente più scarsi. L'utente, sempre più pigro, ha una maggiore propensione a cliccare sugli annunci al top, quelli di Adwords, il cui sfondo è talmente trasparente da essere confusi con i risultati naturali di Google. Maggiore ctr maggiore guadagno per Google, crollo delle visite per i siti più in basso, che magari hanno investito in maniera consistente in una campagna seo.

Ma non è finita qui. Sempre volto alla completa soddisfazione degli utenti, Google ha inserito all'interno delle pagine dei risultati le famose mappe, che dovrebbero assistere l'utente nella sua ricerca. Questo fenomeno è frequente nel settore turistico.

 Le mappe hanno una notevole utilità indubbiamente, ma spesso vengono messe in una posizione non proprio corretta, ovvero,  tra i risultati sponsorizzati e quelli organici, creando una spaccatura visiva notevole e creando una specie di podio per le prime posizioni dominate da Adwords e ben isolate al top degli indici. L'occhio degli utenti, una volta aperta la pagina, cade con una certa frequenza su questa porzione di pagina, quella degli Adwords, cliccano con maggiore frequenza, riempiono le tasche di Google e, con ogni probabilità, anche quelle degli inserzionisti.

Tutto questo si traduce in uno spostamento delle attività legate alla promozione sui motori di ricerca dal posizionamento classico per parole chiave ad attività promozionali attraverso campagne pay per click. Se le abitudini degli utenti da una parte e le strategie di Google dall'altra andranno sempre più verso questa direzione di differenziazione dei risultati in termini di preferenza, l'attività seo subirà una consistente flessione, lasciando spazio ad una attività di web marketing orientata unicamente al pay per click. Il fascino della lotta per la prima posizione a suon di link popularity, article marketing e social network forse, in un futuro speriamo più lontano possibile, lascerà il posto a chi sarà in grado di fare la migliore offerta del momento.

Di Seoethic


Condividi su Facebook

lunedì 28 giugno 2010

Suggeritore di keywords per Yotube



Ragazzi il post di oggi sarà brevissimo giusto per indicarvi il seguente link https://ads.youtube.com/keyword_tool. Ebbene si adesso potrete calcolare anche le keywords per youtube mica male.

https://ads.youtube.com/keyword_tool

Condividi su Facebook

venerdì 25 giugno 2010

Cosa è il Nofollow



Spesso si sente parlare di "rel nofollow", ma per essere sicuri al 100% di cosa è e come dovrebbe essere utlizzato da tutti i webmaster vi riporto un articolo su come la vede la Google:

"Nofollow" consente ai webmaster di inviare ai motori di ricerca le istruzioni "Non seguire i link presenti in questa pagina" o "Non seguire questo link".

In origine, l'attributo nofollow compariva nel metatag a livello di pagina e indicava ai motori di ricerca di non seguire (ovvero non eseguire la scansione) qualsiasi link in uscita dalla pagina. Ad esempio:


Prima che il tag nofollow fosse utilizzato per i singoli link, impedire ai robot di seguire i singoli link su una pagina richiedeva un notevole impegno (ad esempio, reindirizzando il link a un URL bloccato in robots.txt). Per questo motivo è stato creato il valore attributo nofollow dell'attributo rel, che consente ai webmaster di effettuare un controllo più mirato. Anziché indicare ai motori di ricerca e ai bot di non seguire tutti i link presenti nella pagina, ti consente di indicare facilmente ai robot di non eseguire la scansione di un determinato link. Ad esempio:

Come vengono gestiti da Google i link contrassegnati con nofollow?

In genere non li seguiamo. Ciò significa che Google non trasferisce testo di ancoraggio o PageRank tra questi link. In pratica, utilizzando nofollow escluderemo i link di destinazione dalla nostra rappresentazione complessiva del Web. Tuttavia, le pagine di destinazione potrebbero comunque essere presenti nel nostro indice se altri siti vi si collegano senza utilizzare nofollow oppure se gli URL vengono inviati a Google tramite una Sitemap. Inoltre, è importante tenere presente che altri motori di ricerca potrebbero gestire nofollow in un modo leggermente differente.

Quali sono le norme di Google in materia e alcuni esempi specifici dell'utilizzo di nofollow?

Ecco alcuni casi in cui consigliamo di utilizzare nofollow:

Contenuti non fidati: se non puoi o non vuoi farti garante dei contenuti di pagine a cui hai inserito un link nel tuo sito, ad esempio commenti o voci nel libro degli ospiti lasciati da utenti non fidati, dovresti utilizzare nofollow per tali link. Ciò può scoraggiare gli spammer dall'attaccare il tuo sito e impedire al tuo sito di assegnare inavvertitamente un PageRank a un cattivo vicino sul Web. In particolare, gli spammer di commenti possono decidere di non attaccare un sistema di gestione dei contenuti o un servizio di blog se si rendono conto che i link non fidati presenti in tale servizio non vengono seguiti perché contrassegnati con nofollow. Se desideri premiare gli utenti fidati che lasciano commenti, puoi decidere di rimuovere manualmente o automaticamente l'attributo nofollow dai link pubblicati da membri o utenti che nel corso del tempo hanno ripetutamente lasciato contributi e commenti di alta qualità.
Link a pagamento: il posizionamento di un sito tra i risultati di ricerca di Google si basa in parte anche sull'analisi dei siti che contengono link che rimandano a esso. Per impedire che i link a pagamento influenzino i risultati di ricerca e abbiano un impatto negativo sugli utenti, invitiamo i webmaster a utilizzare l'attributo nofollow su tali link. Le linee guida dei motori di ricerca richiedono che i link a pagamento vengano segnalati in un formato leggibile dal computer, come accade per i consumatori online e offline che apprezzano la segnalazione delle relazioni commerciali a pagamento (ad esempio, un annuncio su un'intera pagina di un quotidiano contrassegnato dalla dicitura "Pubblicità"). Ulteriori informazioni sulla posizione di Google sui link a pagamento.
Prioritizzazione della scansione: i robot dei motori di ricerca non possono eseguire l'accesso o registrarsi come membri del tuo forum, pertanto non vi è motivo di invitare Googlebot a seguire link quali "registrati" o "accedi". L'utilizzo di nofollow su questi link consente a Googlebot di eseguire la scansione di altre pagine che desideri siano incluse nell'indice di Google. Tuttavia, una buona strutturazione delle informazioni (una navigazione intuitiva, l'utilizzo di URL facilmente leggibili da motori di ricerca e utenti e così via) potrebbe rappresentare un utilizzo molto più produttivo delle risorse rispetto al concentrarsi sulla prioritizzazione della scansione tramite i link contrassegnati dall'attributo nofollow.
Come funziona nofollow con la Social Graph API (rel="nofollow me")?

Se ospiti profili utente e consenti agli utenti di collegarsi ad altri profili sul Web, ti invitiamo a contrassegnare i link in questione con il microformato rel="me" in modo che possano essere resi disponibili tramite la Social Graph API. Ad esempio:

Tuttavia, poiché questi link vengono generati dall'utente e a volte potrebbero indirizzare a pagine non attendibili, consigliamo di contrassegnarli con nofollow. Ad esempio:

Con rel="me nofollow", Google continuerà a considerare rel="nofollow" come previsto per le ricerche, ad esempio non trasferendo il PageRank. Per quanto riguarda la Social Graph API, però, prenderà in considerazione il link contrassegnato con rel="me" anche quando è incluso con nofollow.

Se, però, puoi verificare la proprietà di un link utilizzando una tecnologia di identificazione come OpenID o OAuth, può scegliere di rimuovere il link contrassegnato con nofollow.

Per impedire la scansione di un URL contrassegnato con rel="me nofollow", puoi utilizzare il file robots.txt. Le regole standard di esclusione del file robots.txt vengono rispettate sia da Googlebot che dalla Social Graph API.


Condividi su Facebook

mercoledì 23 giugno 2010

Google Trust Rank



Tra i vari operatori di settore spesso, forse troppo, si sente parlare di PageRank trascurando a mio avviso il Google Trust rank. In questo articolo cercherò di chiarire a quei pochi che non lo sapessero l'importanza del trust e la differenza con il PageRank.

Diversamente dal PageRank che non conta quasi più nulla, il Google trust rank è un algoritmo ideato e messo in pratica da google per premiare i siti di qualità e arginare lo spam, applicato dal 2005 il trust rank premia molto la qualità e la tematicità di un link piuttosto che la sua potenza quantitativa di pagerank.

Come viene passato dunque il trust?

Viene passato con i links da un sito ad un altro e decresce mano a mano che ci si allontana dal sito Buono.

Topical Trust Rank

Il topical trust rank è l'evoluzione del trust rank, con il trust rank infatti si tendono a privilegiare grandi siti e grandi community.

Ecco perchè piccoli siti di nicchia compaiono prima nelle serp di siti più famosi e meno nicchiati.

Per mia esperienza vedo che il topical trust rank è in funzione, siti con alto page rank cadono rispetto a siti di nicchia con contenuti forti e bassi page rank.

I vantaggi di questo algoritmo sono molti inquanto danno la possibilità anche a piccoli siti di posizionarsi bene con buoni contenuti.

Come aumentare il trust rank ?


Acquisto e scambio link con siti Trust (magari con i siti che si posizionano bene per le keyword strategiche)
Link su siti Trust per definizione ( directory e portali famosi, Dmoz, Yahoo Dir, Repubblica, ecc.)
Siti con pagerank elevato PR7 (indice quindi di backlinks e storia del dominio)
Siti on line da molto tempo, e con una continuità di contenuti e offerta.
Ovviamente lavorare sui contenuti ogni giorno, scrivere guide e passo dopo passo costruire il vostro Trust su web
Consiglio ovviamente a tutti di lavorare nel sito con contenuti di qualità come metodo per aumentare il trust rank ! acquistare link è una cosa oltre che costosa anche poco sicura.


Condividi su Facebook

martedì 22 giugno 2010

Regole SEO




Oggi vi voglio proporre un interessante articolo sulle regole da seguire quando un cliente si presenta in agenzia per migliorare il proprio posizionamento su Google. L'articolo in questione è scritto da uno dei più importanti SEO italiano, Tiziano Fogliata.

Vi consiglio di leggerlo con attenzione visto che i 9 punti che tratta sintetizzano l'abc del buon comportamento e atteggiamento di un buon SEO:

Il link dell'articolo

http://www.motoricerca.net/2010/06/21/seo-9-cose-da-sapere/

Condividi su Facebook

giovedì 17 giugno 2010

Keyword density



Una delle tecniche basilari per scalare la vetta delle SERP è quella di lavorare sulla keyword density di una specifica pagina, esattamente inserire all'interno del testo con critrio quante volte possibile la keyword che si vuole promuovere.

Ovviamente con il termine keyword non  intendo sole le parole secche, ma anche le frasi che un utente cerca quando utilizza Google. Nella maggior parte dei casi la keyword è formata da due o tre parole. Senza entrare in calcoli matematici, la keyword density è il rapporto tra il numero di occorrenze della parola cercata (la keyword) e il numero totale delle parole nella pagina web. Ad esempio, se la tua keyword è presente una sola volta in una pagina che contiene 1000 parole, la sua keyword density è minore rispetto quella di un'altra parola che è ripetuta quattro volte.

Se una keyword è ripetuta con maggiore frequenza in una pagina, è più probabile che il motore di ricerca ritenga rilevante quella pagina per quella chiave di ricerca, quindi, il posizionamento della pagina migliora per quella specifica keyword. Da notare però che non tutti i motori di ricerca danno la stessa importanza a questo parametro. Ciascuno motore di ricerca ha il suo algoritmo specifico con il quale calcola il ranking. Tuttavia, i principi descritti in questo articolo ti aiuteranno ad ottenere un posizionamento migliore in quei motori di ricerca che la keyword density la prendono in considerazione.

Vi fornisco un tool che può tornarvi utile, tenendo presente che in ogni caso la densità non deve mai superare il 10%.


Condividi su Facebook

mercoledì 16 giugno 2010

Il tuo sito è troppo ottimizzato?

Spesso si sente parlare di utilizzo dei tag, del nofollow o di altri mezzi per migliorare il nostro sito. Ho trovato un interessante video dove Matt Cutts ci illumina sul da farsi, dategli un'occhiata:



Fatene buon uso!
Condividi su Facebook

lunedì 14 giugno 2010

Articolo sul Pagerank


Ero in cerca di risposte e forse le ho trovate. Come avrete capito dai miei articoli io sono uno di quelli che non crede molto nel Pagerank.

Mi spiego meglio, lo considero uno dei 200 fattori che Google analizza per una corretta indicizzazione, ma non il più importante. Vi consiglio di leggere questo articolo pubblicato su SEOmoz che vi aiuterà a chiarirvi le idee:

http://www.seomoz.org/blog/the-science-of-ranking-correlations
Condividi su Facebook

giovedì 10 giugno 2010

Google Caffeine è arrivato!



Sembrava una delle solite leggende che girano tra gli addetti ai lavori, ammetto che io stesso non ci credevo più di tanto, ma sembra che Google Caffeine sia già attivo.

In poche parole Google facendosi sta diventando più veloce del 50 per cento, non spiccioli. Ma non è solo questione di velocità, è anche questione di contemporaneità: l’indice di BigG “sta crescendo non solo in dimensioni e numeri ma, con l’avvento di video, immagini, notizie e aggiornamenti in tempo reale, la pagina Web media è più complessa e più ricca. Chi cerca vuole trovare i contenuti rilevanti più recenti e chi pubblica vuole che siano trovati al momento stesso in cui sono pubblicati”.

Quindi, quasi costretto da Bing, Google si pone come scopo quello un’indicizzazione praticamente in tempo reale. Ogni secondo Caffeine elabora centinaia di migliaia di pagine contemporaneamente. Se fossero stati dati su carta impilati, la pila sarebbe cresciuta in altezza di tre miglia al secondo”, spiega Carrie Grimes, l’ingegnere software addetto ai lavori. Questa è la differenza sostanziale con il precedente motore di indicizzazione: non c’è alcun bisogno di attendere, i “pezzi nuovi” possono entrare subito.(fonte http://nbtimes.it).


Condividi su Facebook

martedì 8 giugno 2010

Scambio di link



Lo scambio di link tra webmaster ha perso molta della sua efficacia da un po’ di tempo. Il problema non è tanto dovuto al valore più basso dei link reciproci, ma nella gestione degli stessi. Infatti, capita di incontrare webmaster scorretti che rimuovono il tuo link dopo aver ottenuto un link al loro sito, siti scaduti che non vengono rinnovati, siti che vengono penalizzati per comportamento non corretto. Questi sono alcuni degli inconvenienti che lo scambio reciproco di link può creare.

In passato, come detto, questa tecnica aveva  effetti molto più incisivi sopratutto sul PageRank e sul posizionamento. Per tale motivo è stata (e forse lo è tutt’ora) abusata e Google in primis, ha affinato i suoi algoritmi per punire tali abusi. Il più delle volte la punizione è molto severa e porta il sito che la subisce in fondo ai risultati delle serp, rovinando mesi di lavoro SEO.
Tramite questa tecnica gli effetti sul proprio sito sono diversi e non tutti necessariamente positivi, se non si agisce col giusto metodo. Molto dipende da chi ci linka, per questo motivo è molto importante selezionare con cura i candidati a cui chiederemo di inserire il collegamento alle proprie pagine.

Per prima cosa servono a tematizzare il sito o la pagina che riceve tale link, ossia a far capire che argomento tratta e quindi per quali keyword potrebbe risultare più coerente. In poche parole se avete un sito che tratta di automobili e vi fate linkare da portali di pesca, diventerete autorevoli per quest’ultimo argomento.

Ricordate come afferma Google stesso nel suo centro assistenza per webmaster, prendere parte a schemi di scambio di link non è una pratica proprio ben vista, sopratutto se non è fatta con il giusto criterio.

In conclusione il consiglio è quello di non basare tutta la vostra strategia di posizionamento o di link popularity sullo scambio di link, questo deve essere solo uno dei tanti sistemi per arrivare al successo, sicuramente può rivelarsi uno dei più incisivi ma non è certamente l’unico.

Fonte:


Condividi su Facebook

giovedì 3 giugno 2010

Social network e SEO



Che il SEO da qualche anno sia cambiato ce ne accorgiamo tutti moi del settore, ma è piuttosto lapalissiano che l’avvento dei social network ha fornito nuove possibilità per migliorare il posizionamento nei motori di ricerca, soprattutto generando traffico verso il sito indipendente dai motori di ricerca e fornendo link in entrata inseriti dagli utenti del web. Ecco alcuni modi per ricevere link e traffico:

Social Network: creare un profilo della propria azienda nei social network con un link al proprio sito significa far sapere anche ai motori di ricerca che si ha un business legittimo ed importante.

Pagina fan su Facebook: realizzando una pagina fan di un determinato sito su Facebook si può diffondere la conoscenza del sito ed aumentare il traffico grazie al sistema multi level di generazione dei fan. Ogni fan potrò suggerire il sito ad altri amici e così il numero di fan aumenta velocemente. Ogni persona prima di diventare fan del sito andrà certamente a visitarlo e, dopo essere diventata fan, probabilmente continuerà a visitarlo, generando così traffico verso il sito. La cosa importante è aggiornare la pagina fan con contenuti utili che invoglino a visitare il sito!

Document sharing: esistono diverse possibilità di pubblicare e condividere in rete presentazioni aziendali o articoli, come Slideshare e Docstore, ovviamente con link al proprio sito web e la possibilità di ricevere ulteriori visite e link popularity.

Siti video: anche la pubblicazione di video aziendali nei siti di video sharing (YouTube fra tutti) aiuta nel posizionamento, tanto più che, se correttamente ottimizzato, il video viene indicizzato dai motori di ricerca e reso visibile nei risultati delle ricerche.

Directory e profili business gratutiti: in rete sono presenti molti siti web professionali e directory aziendali in cui si può inserire il proprio profilo gratuitamente ed inserire un link verso il proprio sito.

Commenti sui blog: frequentare blog specifici attinenti al proprio settore oltre a mantenersi informati fornisce la possibilità di lasciare dei commenti ai post, con il nome del proprio sito e il link ad esso, sempre che il blog lo permetta.


Condividi su Facebook

martedì 1 giugno 2010

Scambio di link, conviene?



I siti satellite sono veri e propri siti web con un proprio dominio, grafica personalizzata, una home page e una sezione news. Possono essere multi lingua (italiano ed inglese). I siti satellite sono gestiti da un CMS di facile utilizzo. Il servizio è comprensivo di posizionamento dei 3 siti satellite nelle principali tecnologie di ricerca che, allo stato attuale, sono Google, Yahoo! Search e Live Search di Msn. Con i siti satellite è possibile creare dei contenuti altamente indicizzabili veicolo ottimale per portare nuovi  utenti sul vostro sito principale attraverso i link.

Il servizio serve anche per potenziare la popolarità o page rank del vostro sito web.
Per fare questo  si  attivano 3 siti web detti  anche “siti satellite” con i quali si crea un intreccio di link (cross-linking) tra questi ed il sito web principale. Aumentando il posizionamento di questi si aumenta in maniera indiretta e del tutto trasparente quello del sito principale.
Il servizio comprende la realizzazione di 3 siti satellite e il loro posizionamento nelle principali tecnologie di ricerca che, allo stato attuale, sono Google, Yahoo! Search e Live Search di Msn. Questi siti avranno al loro interno dei link ad una o più pagine del vostro sito web principale. Questo vi permetterà di moltiplicare i link in entrata al vostro sito e così di migliorarne il page rank.
I 3 siti satellite avranno ciascuno un domini web (del tipo www.argomentotuosito.xxx) e dovranno contenere argomentazioni attinenti in tutto o in parte a quelli del sito principale (ma non devono assolutamente avere dei  testi uguali ad altri siti).

Il siti satellite sono compresi di grafica personalizzata e i contenuti sono gestibili attraverso un semplice pannello (CMS). L’inserimento dei contenuti è affidato a voi tramite questo CMS di cui non occorre nessuna conoscenza specifica per poterlo utilizzare. Scrivete liberamente i vostri contenuti inserendo anche delle immagini. Il software si  limita a gestire i contenuti della home e delle news.
Un nostro responsabile SEO (Search engine optimization) curerà sia i title che i meta tag di ciascuna pagina dei vostri siti satellite migliorandone il posizionamento sui motori di ricerca inoltre si occuperà di gestire i link al vostro sito web principale.

Condividi su Facebook

lunedì 31 maggio 2010

Calcolo PageRank



Il calcolo del PageRank viene effettuato attraverso l'applicazione di una formula matematica che, per quanto semplice, può generare situazioni estremamente complesse nel momento in cui viene applicata ad ognuna delle miliardi di pagine conosciute da Google.

Tuttavia, esulando la spiegazione di tale formula dagli intenti di questo breve articolo e rimandando i lettori maggiormente interessati ai risvolti matematici e tecnici del PageRank ad un più approfondito articolo di prossima produzione, cercheremo di fornire alcune semplici indicazioni circa la natura del PageRank e le modalità per alzare e sfruttare al meglio il medesimo.

Il PageRank può essere considerato una versione più raffinata e complessa della "Link Popularity" (LP).

La LP è uno dei tanti fattori che i principali motori di ricerca analizzano per attribuire la posizione ad una pagina web e coincide col numero complessivo di link che puntano a quella pagina. Maggiore è il numero dei link che puntano ad una pagina e migliore sarà la posizione di quella pagina nei risultati delle ricerche.

I motori di ricerca, dunque, trattano i link come dei "consigli" che un sito web offre ai propri visitatori. Un link ad un sito esterno può essere considerato come un invito per l'utente a visitare il sito che beneficia del link.

Ne consegue che i motori che si basano (parzialmente) sulla LP, daranno una preferenza ai siti che ricevono un numero di link maggiore rispetto agli altri. Questo criterio, però, presenta diverse pecche, ad esempio penalizza fortemente i piccoli siti nati da poco, che necessitano di molto tempo prima di ottenere una buona quantità di link da altri siti.

Il PageRank di Google si basa anch'esso sui link ricevuti da una pagina e il valore di pagerank sale anche con l'aumentare del numero di link che puntano alla pagina, ma introduce un elemento nuovo che minimizza i problemi che sorgevano finora con la Link Popularity: invece di tener conto solo della quantità dei link ricevuti, il PageRank prende in considerazione anche il valore di PageRank delle pagine che offrono i link!

In poche parole ciò vuol dire che (a parità di altri elementi) un link ricevuto da una pagina che possiede un pagerank alto "vale" più di un link ricevuto da una pagina dal valore di pagerank basso e contribuisce maggiormente a far aumentare il valore di PageRank della pagina che riceve il link.

La differenza tra questo metodo e quello "bruto" della LP è considerevole: con la LP la "spinta in più" derivata dai link ricevuti si basa esclusivamente sul numero dei link, pertanto i reali vantaggi si notano solo ricevendo una consistente quantità di link provenienti da altri siti web. Col PageRank, invece, è possibile ottenere benefici analoghi (o persino migliori) anche ricevendo pochissimi link, purché provenienti da pagine considerate "importanti" da Google, ovvero pagine che possiedono un valore di PageRank alto.

Il valore di PageRank di una pagina, dunque, non indica semplicemente il suo grado di "popolarità" sul web ma si spinge oltre fino a indicare un grado di "autorevolezza". Una pagina web che riceve pochi link, ma provenienti da siti molto apprezzati e autorevoli, acquisisce essa stessa autorevolezza.

Articolo originale

Condividi su Facebook

sabato 29 maggio 2010

Lunghezza tag title



Quando si crea un title  occorre sapere che tutto ciò che eccede i 63 caratteri è superfluo. Sebbene questo limite in realtà sia per Yahoo! 112 e per MSN 70, il valore di Google è, appunto, 63. Il limite minimo è invece, per tutti, quello di 1. E' dimostrato statisticamente che le pagine che si posizionano in modo migliore contentengono una sequenza di minimo 3 massimo 8-9 parole nel tag. Non si deve avere timore di utilizzare le famose stop words (il, la, gli, è, e ecc.) anche se in molti casi queste verranno ignorate dal motore. L'utilizzo delle stop words, comunemente utilizzate nella punteggiatura di tuti i giorni, serve a fornire all'utenza titoli che abbiano un miglior senso compiuto sotto il profilo grammaticale.

Prossimità. I motori di ricerca attualmente fanno attenzione alla distanza tra parole nel tag. Ad esempio una ricerca fatta per "Automobili sportive" la cui pagina web contiene un tag title con le due parole raggruppate insieme (Automobili sportive: vendita, noleggio, autoricambi) ottiene un posizionamento tipicamente migliore rispetto ad una pagina web in cui i termini siano distanziati (es. Automobili vendita, noleggio, ricambi per vetture sportive).

Collocazione della parola chiave. In generale più la parola chiave è collocata vicino all'inizio del titolo, più riesce ad ottenere un posizionamento ottimale.

Ordinamento delle parole. La parola chiave "Dell computers" genera risultati diversi da "Computers Dell". I motori di ricerca infatti distinguono l'ordine in cui le parole sono disposte.

Ripetizioni. Si devono usare ripetizioni di uno stesso termine del tag title? La risposta è... Dipende. Anzitutto vediamo ciò che sicuramente bisogna NON fare. Mai ripetere la parola chiave per due volte di seguito una dietro l'altra ( es. Automobili automobili ) in quanto questo tipo di utilizzo configura un'azione di spam. Un utilizzo eventualmente da considerare laddove si  sia dell'idea di inserire due volte la stessa  keyword nel tag title  è ad esempio il seguente: "Firenze : Guida alle attrazioni  della città di Firenze". Siamo però dell'opinione  che inserire una volta soltanto la parola chiave nel tag title sia generalmente la scelta migliore da fare.
Il tag title, in quanto viene molto spesso utilizzato dai motori di ricerca come descrizione della pagina indiczzata, svolge di conseguenza una importante funzione consistente nello stimolare e  motivare gli utenti a cliccare per accedere al sito. Il tag title è l'intestazione della pagina web, il corrispettivo di quello che un titolo di giornale è per il suo contenuto. Dunque  diventa importante capire che occorre rassicurare l'utente spingendolo a cliccare, facendogli pensare che la pagina web  offra esattamente il contenuto di cui egli è alla ricerca.
Quali parole usare? Sebbene sia logico utilizzare il tag title per  inserire le parole/frasi chiave maggiormente ricercate dall'utenza, è davvero sorprendente osservare come molti siti sembrino non essere a conoscenza della semplice e basilare regola dell'importanza del tag title ai fini del posizionamento nei motori di ricerca. Spesso capita di osservare pagine web il cui tag title corrisponda a termini come il  nome dell'azienda oppure il tag title sia utilizzato in modo  identico su molte o tutte le pagine del sito web. Una volta che questo errore viene corretto e i tag title delle pagine del sito vengono perfezionati, conseguentemente si assiste immediatamente ad uncremento del traffico nel sito. E' importante utilizzare il tag title per  posizionarsi con  keywords  strategiche per il proprio mercato raggiungengo il più vasto bacino d'utenza possibile. L'errore di ripetere ossessivamente lo stesso titolo su tutte le pagine è soggetto a penalizzazioni da parte di google che spesso interpreta questa circostanza come spam, ovvero come tentativo posto in essere al fine di posizionarsi a tutti i costi con i termini contenuti nel tag. Inutile invece inserire il nome dell'azienda che, per questo tipo di keyword, non può avere logicamente un numero eccessivo di concorrenti e che non può che raggiungere solo ed unicamente l'utente che stia cercando proprio l'azienda e non, invece, cosa assai più importante, i servizi e/o prodotti che essa offre.


Condividi su Facebook

giovedì 27 maggio 2010

Redirect 301 per diverse versioni



Il redirect preferito dai motori di ricerca è quello chiamato 301, il quale indica al motore che l'indirizzo è stato spostato permanentemente. Usalo non solo per domini multipli ma anche per le tue pagine spostate: consentirà di manterere la loro PR.
Se hai degli inbound link puntati sul tuo dominio con e senza www, allora stai spartendo il PR tra i due. I motori considerano sito separato quello che trovano a http://www.tuo-dominio.it e quello a http://tuo-dominio.it, quindi se hai pubblicizzato il tuo sito sia con e sia sezna www, valuta di unificare il loro PR mettendo una redirect 301 su uno di loro.

PHP URL Redirect
PHP URL Redirect è semplice come il suo nome. Basterà inserire il codice all'inizio della pagina.

Header( "HTTP/1.1 301 Moved Permanently" );
Header( "Location: http://www.nuovo-dominio.it" );
?>
Lo scirpt visualizza la pagina default del nuovo dominio alla quale punta.

301 ASP URL Redirect
L'ASP URL Redirect fa il renindirizzamento in modo pressochè istantaneo. Inserire il codice asp all'inizio della pagina da reindirizzare:


Il codice visualizzerà la nuova pagina indicata.

301 ASP.NET URL Redirect


Coldfusion 310 URL Redirect
Il redirect in Coldfusion è uno dei più brevi, solo 2 righe:
<.cfheader statuscode="301" statustext="Moved permanently">
<.cfheader name="Location" value="http://www.nuovo-sito.com">
Il codice visualizzerà la home page del nuovo sito.

mod_rewrite Redirect (la soluzione ottimale)
Richiede la presenza del modulo mod_rewrite e l'accesso al file .htaccess

Il codice sottostante include anche un esempio di 301 file redirect per www.nome-dominio.it/htaccess-url-redirect.html.


RewriteEngine On
RewriteBase /
RewriteCond %{HTTP_HOST} !^nome-dominio\.it [NC]
RewriteRule ^(.*)$ http://nome-dominio.it/$1 [L,R=301]
Redirect /htaccess-url-redirect.html http://www.nome-dominio.it/index.html


301 URL Redirect per domini spostati

Aggiungi il seguente codice nel tuo .htaccess nel vecchio sito da dove vuoi avere il redirect permanento a quello nuovo.


RewriteEngine On
RewriteRule ^/(.*)$ http://www.nuovo-dominio.it/$1 [R=301,L]


Se vuoi reindirizzare anche i sottodomini puoi inserire anche questo codice nella root del vecchio sito:


RewriteEngine On
RewriteCond %{HTTP_HOST} (.*)\vecchio-sito\.it
RewriteRule ^(.*) http://%1nuovo-dominio.it/$1 [R=301,L]


da TWM

Condividi su Facebook

mercoledì 26 maggio 2010

Google Caffeine è già attivo?




Dal primo maggio (circa) i webmaster di siti più o meno grandi hanno notato cali vertiginosi di accessi soprattutto provenienti da Google. Sembra che la "causa" di questa situazione che qualcuno chiama penalizzazione (da non confondere con le penalizzazioni di Google più note) sia dovuto a Caffeine, l'algoritmo (o l'insieme di algoritmi) che Google ha lanciato in via definitiva in concomitanza con la piccola modifica grafica del sito.
Tutto cio' che riferiamo in questo spazio è frutto di osservazione poichè Google, come è nella sua consuetudine, non annuncia cambi di algoritmi o lanci di nuovi strumenti. Il motivo è molto semplice: non dare alcun vantaggio ai diretti concorrenti (posto che ci siano visto che oltre l'80% degli accessi provenienti dai motori sono targati Google, almeno in Italia ) e non dare dritte ai SEO (esperti di motori di ricerca) che non aspettano altro per affinare le proprie conoscenze.
Sembra che la causa principale di questo calo, così come riferisce Michele De Capitani sul suo blog, potrebbe essere ricondotta ai seguenti fattori:
  1. Google ha optato di ridurre il proprio indice primario per incrementare la propria velocità (algoritmo Caffeine)
  2. Ampia ed estesa svalutazione dei backlinks, oppure un ricalcolo generalizzato sulla distribuzione dei link fra pagine interne e homepage
  3. Google desidera offrire sempre risposte più precise e far perdere sempre meno tempo ai propri utenti nelle ricerche
  4. varie
Lo stesso De Capitani ammette che queste sono solo ipotesi mentre altri esperti SEO non si sono esposti affatto sull'argomento oppure si sono guardati dal farlo per paura di mostrarsi vulnerabili agli occhi dei clienti.
Nei prossimi giorni/mesi gli effetti di Caffeine dovrebbero dare nuovi impulsi e, soprattutto, nuove risposte a quanti in questi giorni si stanno chiedendo cosa sta facendo Google e se il futuro prossimo della Rete continuerà a passare attraverso questo motore di ricerca che da oltre decennio sta dettando i tempi di Internet.

Condividi su Facebook

lunedì 24 maggio 2010

Corso SEO Torino



Google Show si sta avvicinando e noi man mano cominciamo a svelare gli aspetti più particolari del programma.

Oggi ti vorrei parlare di due argomenti.

Il primo e' legato ai superpoteri Analytics. E' possibile prendere decisioni operative sensate senza passare troppo tempo davanti alla schermata dei dati statistici?
 
 
guarda il video 
 
Il secondo punto? Early booking :-) Yes. Sta scadendo.
 
Fino a Venerdi' 30 aprile infatti e' possibile usufruire dell'opportunita' di iscriversi al corso con modalita' Early Booking.
La quota di partecipazione agevolata sara' di 340 +IVA.
  
Rimani aggiornato sul nostro pricing variabile visitandohttp://www.seolaboratorio.it/prenotazioni.php
 
Per avere informazioni dettagliate sulla giornata consulta il programma del corso .

La quota di iscrizione comprende: materiale didattico, attestato di frequenza, colazione di lavoro e coffee break.
 
A presto,
Michal

Condividi su Facebook

venerdì 21 maggio 2010

Come creare sitemap



La Site Map è la mappa del sito. Molto utile per l'utente, che può trovare una pagina facilmente e molto utile per i motori di ricerca. Lo spider dei motori (Google ed Msn sicuro) tiene conto della site map per indicizzare le pagine. Inoltre ogni link ad una pagina nella site map può essere accompagnato da una descrizione. 

La site map è utilissima ma non sempre . Non è sicuramente utile quando tu vuoi fare arrivare l'utente in una pagina facendolo passare attraverso un percorso preciso. In questo caso la mappa la dovrai usare solo per linkare le pagine che non fanno parte della categoria sopra citata.

Immagino che ora starai pensando: però io ho tante pagine come faccio questa site map? Nonesiste un tool che me la crea in automatico?

Google è sempre il mio miglior amico: Site Map Generator

Estratto dalla guida di Giorgio Tave

Condividi su Facebook

giovedì 20 maggio 2010

Redirect tramite CSS



Se la vostra domanda è “stai scherzando??” la risposta è “No“.
E’ veramente possibile eseguire un redirect tramite CSS, anche se questo metodo fa comunque uso di javascript e quindi non si tratta di qualcosa di completamente diverso. Piuttosto è un modo alternativo per eseguire lo stesso tipo di codice.
Infatti, l’unica particolarità di questo redirect sta nel non presentare il codice all’interno della pagina html, al suo posto basterà inserire poche righe di CSS e il gioco è fatto!

Se vi state chiedendo “quindi google non si accorge di questo redirect?” la risposta potrebbe essere ancora “No“, infatti spero che google non si limiti a scaricare il codice javascript presente all’interno della pagina html ma effettui un vero e proprio debug. Se però mi sbaglio allora in linea di massima questo codice è invisibile.
Ma dubito di sbagliarmi.

Qui di seguito mi limito a stamparvi il codice dei 3 files necessari, mentre vi invito a proseguire la discussione sul forum di SEOnida:
index.html

redirect.xml (Mozilla/Firefox)

//

var elem = this; // maintain a reference to the bound element
window.addEventListener('load',
function()
{
location.href='http://www.kerouac3001.com';
},false);

//

redirect.htc (Internet Explorer)

tratto da Kerouac

Condividi su Facebook

lunedì 17 maggio 2010

Come indicizzare e pubblicare una pagina web su diversi social network inviando un twit



Indicizzare, vuol dire inserire le pagine negli indici dei motori di ricerca, per la SEO, le pagine che non sono indicizzate non esistono, perchè di fatto se una pagina non è indicizzata significa che non è presente nei motori i ricerca e quindi non sarà mai visibile dali utenti tramite la ricerca. Inoltre, se una pagina contiene dei link questi link non verranno mai presi in considerazione per la lin populariti finchè la pagina non viene indicizzata.

Per qusto è molto importante indicizzare sempre correttamente tutte le pagine dei vostri siti ed anche le pagine di altri siti che hanno un link al vostro sito.

Da poco è nato un servizio molto interessante, che per il momento è gratuito e che indicizza le pagine che gli vengono inviate.

Ilservizio ripubblica la url della pagina inviata su diversi social network quali: Facebook, Twitter, FriendFeed, Tumblr, Squidoo, Identi.ca. E come si può leggere nel sito di riferimento dove viene spiegato anche il funzionamento del servizio la lista è in aumento.

Per usare il servizio si deve possedere un account twitter, e una volta aggiunto l'utente @indicizzami è sufficiente inviargli un twit con la url della pagina da indicizzare ed una breve descrizione. Nel sito di riferimento del servizio: http://indicizzami-indicizzami.blogspot.com/ viene messo a disposizione un comodo form per l'invio delle pagine da indicizzare.

Utilizzando servizi di pubblicazione automatica di feed rss su di un account twitter si può automatizzare l'inoltro delle proprie pagine a questo servizio, un comodo strumento per eseguire questa automatizzazione è twitterfeed, che permette di inserire delle parole come suffisso alle pubblicazioni in questo caso vi andrà inserito semplicemente il tag @indicizzami ed i post del vostro sito o blog verranno inviati automaticamente al servizio di indicizzazione!

Comodo no? E coi che ne pensate?

di Gabriele Marazzi


Condividi su Facebook

venerdì 14 maggio 2010

I migliori libri SEO



L'altro giorno mi trovavo presso la libreria Hoepli di Milano (semplicemente fantastica!) e proprio li al reparto informatica mi è venuta l'idea di scrivere un articolo sui libri dedicati al SEO.

E' ormai noto che capire l’insieme delle tecniche per mettere in atto il SEO non richieda chissà quali conoscenze tecniche, bensì tempo, costanza, padronanza degli obiettivi e voglia di provare, quindi perchè non proporre un'interessante raccolta di testi?

1 ) Iniziamo con "SEO. Ottimizzazione web per motori di ricerca" di Davide Vasta:

Il principale merito di vasta è aver dato ordine ai diversi aspetti da tenere presenti per un SEO ben fatto, spiegando con semplicità anche i passaggi più “impervi”. Oltre alla sua evidente competenza (per capirci, è parte del team Adobe Guru, il team di esperti dei programmi della Adobe, la software house che sviluppa non solo Acrobat e Flash ma, fra gli altri, anche Dreamweaver e Fireworks, due dei migliori software per realizzare siti internet), Vasta si dimostra un ottimo divulgatore, cosa non scontata.
Ma forse la cosa più importante è che leggendo questo libro si comprendono molto bene di tre cose:

oggi realizzare un sito, piuttosto che un blog, anche per le aziende nonprofit è tutto sommato facile e relativamente poco costoso; ma avere un sito senza mettere in atto un strategia di SEO è sostanzialmente inutile;
che la rete stessa “contiene” buona parte delle risorse, sia in termini di strumenti, sia di esperienze, per mettersi subito al lavoro sull’ottimizzazione;
che i motori di ricerca permiano i contenuti ben fatti e i rapporti con il resto della rete.
Insomma, uno di quei libri da tenere sempre a portata di mano per “usare” il proprio sito in modo efficace ed efficiente.

Lo potete acquistare al seguente link:


2) Da non perdere anche Giorgio Taverniti
"SEO: essere visibili sui motori di ricerca"
Libreria strategica, Rimini, 2008
Pagine 173, € 14

Posizionamento nei motori di ricerca. Discorso che oramai riguarda anche il Terzo Settore dove si concentrano la maggior parte delle aziende non profit che spesso sostengono cause e progetti molto simili. Da qui nasce la necessità sia di differenziarsi, nelle modalità di comunicazione, ma anche di acquistare maggiore visibilità rispetto alle altre aziende non profit che si potrebbero definire, almeno all’interno del contesto Internet, delle concorrenti. Essere primi nei motori di ricerca può portare più visite al proprio sito e dunque potenzialmente più donatori e più iscritti alla propria newsletter. L’autore è uno dei massimi esperti italiani del posizionamento di siti Internet e fondatore del forum GT, e condensa in meno di duecento pagine utili consigli sia per principianti che per webmaster. Il testo parte subito chiarendo che per fare del buon posizionamento bisogna partire dalle basi del marketing, ovvero bisogna rispondere alla domanda “a chi mi sto per rivolgere con il mio sito?”; da qui l’indicazione delle strategie primarie: l’indicizzazione, l’ottimizzazione, la popolarità. Il libro si presta ad essere inserito nelle collane “how-to”, quei libri pratici sempre pronti all’uso. (recensione di Valerio Melandri)

3) "SEO strategy: conoscenze, tecniche e strumenti per essere visibili su Google e scocial media" di Lorenzo Toscano:

SEO Strategy si propone di esaminare le principali tematiche in materia di Search Engine Optimization, con particolare riferimento al motore di ricerca Google e ai Social Media. Gli argomenti sono sviluppati seguendo un vero e proprio percorso attraverso cui il lettore potrà:

acquisire con chiarezza le necessarie competenze di base;
muoversi nell’intricato mondo SEO, mediante approcci semplici e comprensibili;
conoscere in profondità Google (attraverso una rielaborazione dei suoi brevetti e non solo);
ottimizzare i contenuti alla luce di tutti i recenti aggiornamenti degli algoritmi di ricerca;
progettare siti Web in linea con le indicazioni più aggiornate sul posizionamento;
sviluppare gli skill per la costruzione di una rete di link interna ai siti;
focalizzare i punti chiave per un’attività di link building esterna efficace;
affinare la capacità di riconoscere le tecniche Blackhat, evitando e superando le penalizzazioni;
imparare a fare Social Media Optimization e creare una propria rete di connessioni sociali;
dominare le principali Social Platform;
conoscere strumenti e risorse onlin

Se avete altre proposte da fare fatevi avanti!

Condividi su Facebook

martedì 11 maggio 2010

Storia di Teoma


Oggi su twitter ho notato un'interessante intervento sulla storia dei motori di ricerca. Ho trovato una singolare storia della quale sinceramente non ero a conoscenza. Vi riporto il passo di wikipedia sulla storia di uno dei primi motori di ricerca: Teoma.

"Teoma, pronuniciato tay-o-ma, era un motore di ricerca Internet fondato nel 2000 dal professor Apostolos Gerasoulis e da i suoi colleghi dell'Università di Rutgers nel New Jersey, in collaborazione con Il professor Tao Yang dall'Università della California. La loro ricerca venne fuori nel progetto DiscoWeb del 1998. La loro ricerca originale fu pubblicata nella relazione "DiscoWeb: Analisi dei collegamenti di ricerca Web".
Teoma era unico per via del suo algoritmo di popolarità dei siti web. Diversamente dal PageRank di Google, la tecnologia di Teoma analizzava i siti nel contesto per classificare l'importanza di una pagina web nel suo argomento specifico. Per esempio, una pagina web sul "baseball" verrebbe classificata più in alto se altre pagine sul "baseball" colleghino ad essa.
Molte parti importanti dell'algoritmo Teoma si basano sulla metodologia che l'IBM sviluppò per il suo progetto.
Teoma fu acquisito da Ask Jeeves l'11 settembre 2001. Il 26 febbraio 2006, Teoma fu rinominato e reindirizzato su Ask.com
L'algoritmo di Teoma ora è chiamato su Ask.com algoritmo ExpertRan"


Condividi su Facebook

lunedì 10 maggio 2010



Nonostante le lamentele di alcuni utenti sembra che Google non sia intenzionato a tornare indietro. Non sarà permesso utilizzare dunque la vecchia e solita interfaccia.

Per visualizzare la nuova interfaccia, basta andare sulla home di Google (google.com) e successivamente inserire questa stringa nella barra degli indirizzi (non nel modulo di ricerca di Google).

Basta fare una ricerca per visualizzare la nuova interfaccia. Per ritornare alla versione classica è sufficiente cancellare il cookie.

Ecco, sembra che ormai tornare alla vecchia e cara interfaccia (un pò come succede con Facebook) non sarà più possibile|

Condividi su Facebook

venerdì 7 maggio 2010

Tool per webmaster



Ieri sul "Google web master central" è apparso un interessante articolo che ci illustrava le nuove funzionalità dei tool per webmaster. Vi riporto la traduzione dei tratti salienti:

"Da quando abbiamo rilasciato l'ultima versione di Top Search Query in Strumenti per i Webmaster abbiamo ottenuto un sacco di feedback, la maggior parte dei quali è stato incredibilmente positivo. Adesso siamo maggiormente felici di poter incrementare le funzioni dei nostri tool. Prima di tutto abbiamo accorciato la "Top Search Query" in "Search Query" in modo tale da poter studiare meglio tutti i dati forniti da questa funzionalità. Oltre al cambio di nome si noterà che le query di ricerca ha diversi nuovi aggiornamenti. Come richiesto da molti di voi, stiamo ora mostrando una posizione "media".

L'articolo originale lo trovate su:

http://googlewebmastercentral.blogspot.com/2010/05/top-search-queries-is-now-search.html

Condividi su Facebook