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venerdì 26 marzo 2010

Google Sandbox



L'argomento di oggi è di quelli che per diritto entrano nelle leggende metropolitane degli addetti ai lavori. Stiamo parlando di uno dei più controversi argomenti di sempre ovvero Google SandBox.

Il termine in italiano andrebbe tradotto come "recinto di sabbia", ma in Googlese (passatemi il termine) lo definiamo "lista di attesa permanente". 

Va premesso che non ci sono fatti certi che attestino l'esistenza reale di questa SandBox. Prima di addentrarci mi sembra ovvio ricordarvi ancora una volta quanto sia assolutamente indispensabile puntare ad una buona ottimizzazione del proprio sito, ad una buona campagna di web marketing e posizionamento, piuttosto che perdersi in soluzioni a problemi che forse nemmeno ci sono.

La leggenda nasce dal fatto che molti operatori di mercato hanno notato che nonostante avevano ottimizzato al meglio i loro siti creati di recente, avevano ottenuto un buon numero di inboundlink e avevano creato una ottima "link juice" del sito stesso, non riuscivano a posizionarsi per le query di loro interesse.

Pare che il problema risalga principalmente al marzo del 2005, dove siti che avevano  un dignitoso piazzamento sparirono dalle serp, mentre alcuni siti raggiunsero in breve posizioni irraggiungibili fino a quel momento.

Sembra che con un aggiornamento dell'algoritmo poi le cose siano cambiate creando quasi una fuga di massa dalla SandBox (tutto da verificare). Adesso entra i gioco il fattore "link agin" (anzianità del link). Infatti  i siti creati prima del 2004 non hanno beneficiato dell'aggiornamento dell'algoritmo a differenza di siti creati dopo il marzo 2005. Certo l'anzianità dei link in entrata è molto importante, ma a me sembra pura casualità non so cosa ne pensate voi.


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